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Enessere lancia l’eolico bello

Il Giornale di Vicenza – 13 settembre 2011 – pagina 8

Nicola Rezzara

Microimpianti eolici a prova di impatto ambientale e realizzati da artigiani locali. A produrli è Enessere una startup nata dalla Autoelettric di Brendola, azienda operante da 25 anni nel settore della componentistica elettronica per le auto e che da tre anni ha diversificato la produzione puntando sulle energie rinnovabili, in collaborazione con artigiani e imprenditori locali. Il primo impianto è in fase di realizzazione nel centro storico di Feltre in provincia di Belluno e dovrebbe essere inaugurato il prossimo autunno.
«L’obiettivo è produrre impianti che superino il tradizionale problema dell’eolico, l’impatto ambientale – spiega il vicepresidente di Enessere, il 35enne Alberto Tessaro – per questo abbiamo scelto di realizzare microimpianti con un design accattivante e unico in grado di inserirsi con armonia nel paesaggio, con un sistema ad asse verticale che non produce il tipico rumore creato dalle pale ad asse orizzontale. Lo studio dei prodotti dal punto di vista estetico per noi è essenziale».
«Inoltre – prosegue – abbiamo scelto di coinvolgere piccole imprese di eccellenza locali».
Del team di progettazione e produzione degli impianti, battezzati “Hercules Aerogenerator” (omaggio all’Hercules, l’idrovolante di Howard Hughes), fanno parte Renato Guerra, artigiano di Fara Vicentino che ha progettato e costruito le vele in legno e i fratelli Guerra di Monticello Conte Otto che hanno curato la realizzazione della struttura metallica in titanio e carbonio. Quasi tutti i componenti dell’Hercules sono forniti da aziende vicentine.
«Abbiamo puntato su una rete di conoscenze che ha ridotto il capitale investito – dice Tessaro -. Le aziende coinvolte hanno in media meno di venti dipendenti, a me piace definirla una connessione di botteghe medievali proiettate verso il rinascimento. Tre anni fa mi dicevano che ero matto quando chiedevo finanziamenti per il progetto».
I microimpianti sono pensati per villette, alberghi, porti e rifugi, contesti dove non sarebbe possibile installare impianti impattanti sul paesaggio; ogni Hercules è in grado di produrre cinque kW di energia, equivalente al fabbisogno di una famiglia. Per essere efficace deve essere installato in aree dove siano garantiti almeno 50 giorni di vento all’anno.
Il costo oscilla tra i 40mila e i 70mila euro: «In proporzione costa più degli impianti tradizionali – precisa Tessaro – ma l’impianto può essere installato dove non troverebbero spazio le classiche pale. E poi, per fare un paragone, scegliere fra il nostro impianto e uno tradizionale è un po’ come fare una scelta fra una barca a vela e un motoscafo che inquina».
Oltre ai microimpianti eolici, la Autoelettric (una ventina di dipendenti e quattro milioni di fatturato annuo) è attiva anche nel settore dell’energia derivante dall’idrogeno: in collaborazione con la lombarda H2 Nitidor ha dato vita alla divisione Enessere Hydrogen che ha fornito server all’idrogeno al politecnico di Milano che lo utilizza per sperimentazioni di laboratorio, alla Boeing per lo studio e sviluppo di stazioni di rifornimento per l’aviazione e ad altre aziende che operano nella ricerca aerospaziale; un altro suo server all’idrogeno ha alimentato la strumentazione della barca “Adriatica” utilizzata per un viaggio dall’Italia al Venezuela dalla trasmissione televisiva “Turisti per caso”.

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qui sotto alcune foto del prototipo dell’Hercules Aerogenerator e il rendering dell’impianto in fase di realizzazione a Feltre